Presentazione Opere - Surrealismo di Regianini

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Pieve di Cadore (BL), 3 luglio - 30 sett. 2022

Per vedere il il surreale e il reale

Sintetica presentazione
dei quadri esposti
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I 24 QUADRI ESPOSTI

1. Occhio sul mondo
1960 - Olio su tavola - cm 20x30



Nel quadro, di ridotte dimensioni, troviamo già (siamo nel 1960) alcuni elementi caratteristici della pittura surrealista di Regianini. Ad es., non sono rispettatte le proporzioni tra gli oggetti presenti: i grandi occhi e i grandi denti in primo piano colpiscono, in particolare, la nostra fantasia, accanto alla particolare raffigurazione delle montagne e alle candele, che sono l'emblema della vita che lentamente si consuma.




2. Le tentazioni del signor Antonio
1960 - Olio su tavola - cm 20x30



Diverse candele spente e tanti occhi… sono posti in evidenza, quasi adagiati sulla parete di una caverna, che fa da sfondo, insieme a due  grandi pesci, altro elemento simbolico che troviamo spesso nei quadri di Regianini. Tra gli altri elementi, colpisce, ad esempio, il numero 9, ben visibile, che,   probabilmente, rappresenta una delle tentazioni: il gioco. In basso, davanti all’ingresso della grotta, notiamo “il signor Antonio“ che sembra chiedere aiuto a Cristo in croce, di fronte a certi desideri che… vorrebbe non provare!
3. Farfalle a Venezia
1962 - Olio su tela - cm 100x80



Uno dei tanti quadri dedicati dal pittore a Venezia, città che amava particolarmente, al punto di affrescare una parete del suo studio milanese con una veduta della città lagunare. Qui dominano la scena la parete sbrecciata di un antico palazzo, due grandi farfalle, accanto agli onnipresenti pesci, e ad oggetti vari, legati alla quotidianità. Fa capolino, in alto, una sigaretta, da cui esce una montagna di fumo. Le statue antiche e, con gli occhiali, il personaggio dalle sembianze umane limitate al volto, completano il quadro. Una Venezia fantastica e abbastanza dolce, questa, non di denuncia, come quella raffigurata in altri dipinti simili dell’artista.

4. La chiesa di campagna
1965 - Olio su tela - cm 40x80



ll tema religioso è stato affrontato dal pittore in diverse opere. Il grande occhio, al centro della facciata della chiesetta antica, sembra essere l’occhio di Dio che tutto vede. Gli elementi vsivi preponderanti sono rappresentati dalle numerose statue, corrose dal tempo. I fregi ben curati e la presenza di strani esseri pare alludano al  contrasto tra realtà e fantasia, due elementi che l’artista spesso accostava nelle sue opere.

5. Realtà - 1966 - Olio su tela - cm 80x100



Gli “uomini-gallo“, che riempiono lo spazio visivo, rappresentano gli esseri umani che non si rendono conto dei propri limiti e delle proprie debolezze, e non riflettono sul fatto che la vita scorre velocemente, come velocemente si consuma la sigaretta posta in primo piano nel quadro.  Questo elemento simbolico è stato messo in evidenza dal pittore, quasi come un invito, rivolto ai fruitori della sua arte, a riflettere, e a “non viver come bruti“, perchè la vita è troppo breve, per essere sprecata.

             6. Il Vecchio Pescatore - 1968 - Olio su tela - cm 50x35



L’essere strano, il cui volto si sdoppia, sormontato da un grande pesce, elemento preponderante, in passato,  nei suoi pensieri, durante la sua vita lavorativa, è collocato in un ambiente non suo: il mare è prosciugato, arido, e una barca è incagliata nella sabbia. Unica presenza di vita, reale è l’uomo che legge il giornale. I sogni giovanili del pescatore sono scomparsi, “come quasi sempre succede“, sembra suggerire il pittore.

7. Lezione di anatomia - 1973 - Olio su tela - cm 100x80



Nel gelido obitorio dell'ospedale, il primario impartisce una lezione di anatomia ai suoi attenti allievi, vivisezionando la testa di un cadavere, che, solo poche ore prima, era una persona viva e pensante. Colpiscono gli occhi attenti degli studenti, con atteggiamenti contrapposti di ilarità e stupore. “Non dovrebbe essere questa la triste fine di un essere umano“, ecco il messaggio che, quasi sicuramente, il pittore ci vuole comunicare.
8. I naufraghi - 1974 - Olio su tela - cm 100x80 (part.)



In un grande vascello, travolto dalle onde, in mezzo al mare, si nota un gruppo di naviganti in pericolo di morte, Nei loro volti traspaiono stupore e  terrore, e voglia di sopravvivenza. La maggior parte di essi emette gridi di dolore; ormai sono consapevoli che la loro fine sta per arrivare. Il pittore pone particolare attenzione alla “cura dei particolari“, per trasmetterci chiaramente il suo messaggio.
Quadro emblematico della nostra esistenza, in balia di pericoli ed eventi, che spesso ci travolgono




9. L'ultimo re  - 1975 - Olio su tela - cm 80x100



“Il potere non esiste più“ potremo sottotitolare questo dipinto, in cui sono raffigurati tutti gli elementi che rappresentano la sovranità: dallo scranno ben scolpito allo scettro d’oro. Realtà e immaginario si fondono, qui, insieme, quasi a significare che  “chi è al comando“ ha bisogno anche di apparenze fittizzie, ma importanti. Non manca, in basso,  il richiamo alla morte (il teschio, sulla sinistra) e alla caducità della vita (la sigaretta, a destra).

10. Giù la maschera - 1979 - Olio su tela - cm 80x100



Un quadro “pirandelliano“, che ben rappresenta la realtà: siamo costretti, qualche volta, a toglierci la maschera... ed ecco cosa appare! Giocosa la maschera e allegro l’abbiglianente, ma tristissimo il volto nudo, ben evidenziato, con due occhi che osservano, con sguardo spento, e rughe istoriate con i simboli della vita.
Regianini ha spesso affermato che scopo della sua arte è “togliere il velo“ e raffigurare la realtà quale essa  veramente è.
             11. La pagliuzza nell'occhio dell'altro
            1980 - Olio su tela - cm 120x100



Un quadro dal sapore scanzonato, pieno di allegria, con due personaggi che ridono e riempiono la scena. Nello sfondo, qui, non sono raffigurati “particolari“, che potrebbero distogliere l’attenzione dal messaggio che il pittore vuole trasmettere: “Attento, uomo, non cercare i difetti nel tuo simile! I tuoi, forse, sono più giganteschi…“o, forse, più semplicemente, “Chi è senza peccato scagli la prima pietra!“.

12. L’apocalisse
1982 - Olio su tela - cm 100x100



Il tema della morte, presente in diverse opere di Regianini, qui è raffigurato con abbondanza di particolari, ma soprattutto, con la falce che arriva al galoppo e, indistintamente, colpisce tutti. Teschi con le più variegate fogge fanno da sfondo ai soggetti un primo piano: un uccellaccio in cerca di cibo,  il cavallo, la morte dotata di falce e, in basso, un moribondo, che sta emettendo un ultimo straziante grido di dolore.

13. Uomo con bassorilievi
1983 - Olio su tela - cm 80x100



La cura del cesello, un’importante caratteristica della pittura di Regianini, qui si può notare nel bassorilievo (che fa da sfondo), nella colonna istoriata e nella schiena ricurva del personaggio in primo piano, gobbo e triste, con la sigaretta tra le dita. Una parte dello sfondo è dipinta a tinta unita e fa da contraso con gli altri elementi del dipinto, caratterizzati dalla cura dei particolari.
14. Il pianto - 1983 - Olio su tela - cm 100x80



Un grande teschio al centro del dipinto con pochi altri elementi, ma emblematici:  capitelli istoriati, sigarette sparse, un guscio d’uovo, un pulcino sul teschio. “E la vita se ne va…“ sembra voler dire il pittore. Nel gigantesco teschio, accanto alla voluminosa dentatura, colpisce l’occhio “vivo“, ma penzolante, che trasmette una grande sensazione di tristezza.
15. Mondo ‘80 - 1984 - Olio su tela - cm 80x100



Un quadro, questo, che si caratterizza per la durezza di alcuni particolari, come il sangue che scorre sul volto, i tentacoli a forma di rami che cercano di avvinghiare il personaggio, Il contrasto qui si gioca tra l’abbigliamento, elegate e curato,   e gli artigli che lo scompongono. Il quadro può essere letto come rappresentazione della vita terrena, in cui non possiamo vivere sereni, perchè “presi“ da tanti pensieri, da tanti desideri, che ci tengono ben lontani dall’essere felici e, soprattutto, dall’essere noi stessi.

16. La chiesa di San Sebastiano
  1984 - Olio su tela - cm 80x100



La facciata luminosa dell’imponente edificio sacro domina la scena: la gigantesca mosca, i grandi pesci sul tetto e adagiati a terra, l’affresco del Santo, trafitto da lance, un gigantesco orecchio, santi riconoscibili con l’aureola… Unici segni di vita vissuta sono il prete in abito talare e la bicicletta appoggiata alla parete. Luminosi sono anche il campanile e la torre con la raffigurazione di santi e guerrieri, mentre lo sfondo è scuro; vi   si notano gli occhi, che paiono luci accese, risaltano nei teschi e possono rappresentare una speranza per il dopo-morte. In basso, sulla destra, il cerino spento ad indicare il principale messaggio che vuole comunicare l’artista. Sacralità, fantasia e realtà convivono in questo dipnto.
17. Generale, grande invalido  
1986 - Olio su tela - cm 80x100



Il titolo completo dell’opera è “I nipoti hanno messo in soffitta il nonno generale, grande invalido, in soffitta“. Colpiscono il volto tumefatto, caratterizzato dalla grande ferita su una guancia, con l’occhio chiuso, e la raffgurazione dettagliata di vari simboli del potere militare, ma anche religioso. La presenza di due topolini ci fa capire dove è collocato il generale. In alto, sulla destra, uno squarcio di cielo azzurro con nuvolette, un tocco di speranza. “E’ finito il periodo dei generali e, speriamo, della guerra“ sembra voler dire il pittore.

18. Ore 11: lezione di anatomia  
1988 - Olio su tela - cm 80x100



Due luminari della chirurgia, nelle sembianze di due galli, analizzano i resti dei loro simili, una zampa e un teschio, in cui colpisce un grande occhio, depositati sul tavolo. Il colore predominante, qui, è il bianco, come quello dell’abbigliamento consono all’ambiente in cui operano, forse l’unico  elemento reale presente nel quadro. Scrive Regianini:  “Convinti sacerdoti del sapere, i luminari tagliano, sminuzzano, scandagliano, senza sacralità...“

19. Amore eterno - 2002 - Acrilico su tela - cm 80x100



Una visione molto particolare della fine dell’amore tra Giulietta e Romeo, i cui resti sono disposti in loculi sovrapposti nella “Nuova cripta“. Questa è rappresentata in modo dettagliato, con al centro i resti dei due innamorati, ai lati lesene ben istoriate, in alto due tondi che raffigurano i due giovani innamorati. Questo loro “amore eterno“, lo si capisce osservando Giulietta che “guarda giù“, iniziato nella vita terrena, continua nell’aldilà.
20. HORROR Homo Sapiens Sapiens
2003 - Acrilico su tela - cm 80x100



Uno dei quadri di inizio del Terzo Millennio, caratterizzato dal fatto che include il significativo titolo dell’opera. Due occhi enormi, fuori dalle orbite, sembrano alludere al messaggio: “L’uomo d’oggi vede, ma non capisce la realtà!“. Un dipinto nitido, senza particolari sullo sfondo, che vuole focalizzare la nostra attenzione sulla parte dell’essere umano più importante: la testa.
21. Uomo… Domani
2008 - Acrilico su tela - cm 80x10



Il personaggio in primo piano rappresenta un mix di natura e tecnologia applicata al benessere, Un braccio e una gamba ricostruiti con mezzi meccanici e il torace protetto con un involucro metallico colpiscono perchè l’altro braccio e l’altra gamba, almeno in parte, sembrano perfetti. Sullo sfondo sono istoriate diverse scene che rappresentano la storia passata. “Il futuro è… qui“: potremmo così parafrasare il titolo originale incorporato nell’opera.
22. Il Pianto
2009 - Acrilico su tela - cm 100x80



Campeggia in basso, nel quadro, il titolo. Rappresenta la sofferenza dell’uomo che, talvolta, oggi, ha poco di “umano“. Le lacrime scendono sul volto del personaggio raffigurato, unica parte del corpo donata dalla natura e rimasta intatta, il resto è tutto meccanizzato ed egli pare più un grande insetto che un essere  umamo. Lo sfondo indistinto e i fregi ben curati,  in alto e in basso, completano un’opera, che sembra voler rappresentare i lati negativi (naturalmente sono maggiori quelli positivi) della tecnologia applicata al nostro corpo.

23. Avanza il Quinto Stato
2010 - Acrilico su tavola - cm 90x90



Significativo il sottotitolo incorporato nel quadro: “L’inaccettabilità del nostro assurdo corpo!“. Gli individui raffigurati (e qualcuno ha voluto riconoscervi personaggi noti) sono messi a nudo e rappresentano varie tipologie di esseri umani. Il pittore focalizza la sua attenzione sui volti e, particolarmente, sugli occhi e sui cambiamenti fisici. Il Quinto Stato, probabilmente, raffigura il potere politico, che non sempre, come i nostri corpi, presenta, nei suoi esponenti, la perfezione auspicata.

24. Attack
1980 - Olio su tela - cm 100x100



Una sezione della Monografia “Surrealismo di Regianini” è dedicata alla guerra, un ciclone che tutto travolge, modifica e distrugge. Scrive il pittore: “Come la falce, con un solo colpo, recide la vita, così il demone della guerra, nella sua follia omicida, crea morte con azione rapida, instancabile e insaziabile. Vola sui campi stravolti dalle granate, irrorando le fresche zolle con l'innocente sangue dei giovani caduti... e così sarà finché il germe della bestialità avrà spazio nella mente umana”.
 
Il dipinto “Attack”, che si caratterizza per i tratti esasperati che sfociano in un crudo realismo, ben esprime il pensiero dell’artista. Il soldato, impigliato nel filo spinato, con gli occhi e la bocca spalancati, viene colto, in questa istantanea, nel momento cruciale della sofferenza. Unici elementi realistici “intatti” paiono essere, in particolare, gli scarponi e l’elmetto. Unici segni di vita le due farfalle che svolazzano, incuranti, in alto.  In basso, pietrificati, volti di persone e di animali (si intravedono un cavallo, un cane e un pesce), accanto a elementi che fanno parte dell’attrezzatura militare. Colpiscono soprattutto, del soldato, l’espressivo volto, le braccia monche, il torace sventrato e le gambe con profonde ferite, quello che resta del suo corpo. Gli elementi raffigurati nel quadro, a tinte cupi e tetre, e il cielo nuvoloso ben evidenziano la desolazione e il dolore che contraddistinguono la guerra.

by Pino B.
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